Fossoli
Anticamera per l’inferno
(Documentario, 1X54”)
Regia di Massimo Vincenzi
Il documentario “Fossoli- Anticamera per l’inferno” racconta la storia del Campo di Fossoli nei suoi 28 anni di attività (dal 1942 al 1970).
Nel corso degli anni il campo ha avuto diverse destinazioni:
– tra il 1942 e il 1943 campo per prigionieri di guerra alleati;
– tra Dicembre 1943 e Luglio 1944 campo per perseguitati ebrei e politici sotto la giurisdizione della neonata Repubblica Sociale Italiana (RSI) e dal 15 Marzo 1944 contemporaneamente anche Polizei und Durchgangslager, campo di transito gestito dalle autorità naziste.
– tra l’Agosto e il Novembre 1944 campo di transito per lavoratori coatti da inviare in Germania
gestito unicamente dalle autorità tedesche (Dulag 152);
– tra il 1945 e il 1946 campo per detenere fascisti;
– tra il 1946 e il 1947 centro di raccolta per profughi stranieri;
– tra il 1947 e il 1952 centro di accoglienza per orfani con il nome di Nomadelfia;
– tra il 1954 e il 1970 campo per profughi giuliano dalmati con il nome di Villaggio San Marco.
L’area del campo si sviluppa su 15 ettari di terreno diviso in due zone da un canale. Le due aree (a Nord e a Sud-Ovest) vengono chiamate comunemente Campo Vecchio e Campo Nuovo in base al momento della loro costruzione.
Il focus specifico del documentario è il periodo Dicembre 1943 – Novembre 1944, periodo in cui il campo di Fossoli, dapprima gestito unicamente dalle autorità della neonata Repubblica Sociale Italiana, a partire dal 15 Marzo 1944 viene diviso in due parti: il Campo vecchio gestito dalla RSI ed il Campo nuovo gestito direttamente dalle SS naziste.
Il documentario propone, all’interno della storia del campo, le singole storie di sette tra internati politici ed internati ebrei detenuti a Fossoli tra il Febbraio e l’Agosto del 1944.
I loro contributi diretti (interviste, disegni, lettere, diari) ci permettono di rivivere in maniera intensa sia gli accadimenti avvenuti all’interno del Campo sia lo stato d’animo che conduce gli internati nella loro successiva deportazione nei campi nazisti disseminati in tutta Europa.
Gli arresti, la detenzione in carcere prima dell’internamento, gli interrogatori a cui vengono sottoposti i detenuti costituiscono il doloroso preliminare prima del trasferimento a Fossoli: per tutti la macchina burocratica coercitiva nazifascista costituisce il passaggio obbligato tra un prima vissuto nel timore dell’arresto e un dopo vissuto nell’angoscia di un domani sconosciuto.
L’ umanità eterogenea presente nel campo è unita nello stesso destino: l’attesa per la deportazione verso i lager concentrazionari nazisti.